Non dirmi cosa devo fare!

Decision making, ovvero il processo decisionale. Questo è sicuramente la spina dorsale di ogni percorso di orientamento, il filo rosso che collega tutte le tappe che in conclusione dovrebbero portare ad una scelta (nel caso di EduClip, quella del corso formativo/facoltà universitaria cui iscriversi). Questa serie di articoli esplora vari aspetti, alcuni parecchio sottovalutati, del difficile compito di #decidere.

Sommario

"Non dirmi cosa fare!"

Photo by Jason Rosewell on Unsplash

Ho sempre trovato affascinante come la vita a un certo punto si ribalti: quando siamo piccoli ripetiamo in continuazione che non vogliamo prendere ordini, e poi a un certo punto facciamo un giro di 180° (magari non tutti, eh) e finiamo per chiedere agli altri cosa dobbiamo fare!

Certo magari non in continuazione, ma ci sono delle situazioni in cui lo desideriamo fortemente… magari quando si tratta di decisioni difficili da prendere e per le quali non sappiamo nemmeno da che parte iniziare.

Con l’orientamento formativo mi capita ogni tanto che l’aspettativa sia di ricevere quello che chiamo un “consiglio direttivo”, un’indicazione specifica della facoltà universitaria (o del corso professionale, dell’indirizzo ITC, etc.). Mi spiace deludere le aspettative, ma io non ti dirò a che corso di laurea devi (o non devi) iscriverti. 

In libreria

E’ normale in un percorso di orientamento aspettarsi che il consulente ti dica che strada devi fare. Ma è un’aspettativa basata sul luogo comune Anche il lessico ha introdotto alcuni elementi di confusione, come ad esempio il termine guida che si usava in passato per riferirsi all’orientatore… forse potremmo iniziare a dire co-pilota, che ne pensi?

Per cambiare prospettiva penso funzioni bene la metafora del libraio. Quando entri in libreria (e intendo una libreria “vecchio stile”, non un supermercato che vende libri come quelli istituiti delle grandi catene editoriali) e chiedi aiuto per scegliere un libro, cosa succede? Il libraio ti domanda

  • quali generi letterari solitamente ti piace leggere
  • se in passato hai letto una certa autrice o autore, e se ti è piaciuto
  • se hai in mente che tipo di libro vorresti acquistare: l’argomento, se dev’essere impegnativo o da leggere sotto l’ombrellone, eccetera

In base alle tue risposte, ti accompagnerà di fronte a una delle pareti del negozio e ti spiegherà che libri troverai su ciascuno scaffale. Ma non ti consegnerà uno specifico libro in mano dicendoti che è il libro giusto per te. Dovrai essere in grado di scegliere personalmente, altrimenti sarà come quei libri che ci obbligano a prendere per la scuola e che iniziamo sempre a leggere di malavoglia. Qualcuno addirittura non li apre proprio e cerca il riassunto su internet (o lo chiede a ChatGPT). Il concetto fondamentale è che per essere significativa, la scelta dev’essere personale. Assistita, ma personale. 

 

Gli strumenti per aiutarti nella scelta

In un certo senso, la scelta dell’università è come essere in libreria, soltanto che al posto dei generi letterari e dei volumi ci sono tante discipline e corsi di laurea diversi. C’è inoltre una fondamentale differenza: mentre siamo abituati fin dall’infanzia a maneggiare libri e capire quali potrebbero piacerci, facciamo molta più fatica a “decifrare” un corso universitario e prevedere se potrebbe essere adatto a noi. Del libro leggiamo il riassunto sul retro, la biografia della scrittrice nel risvolto di copertina, qualche pagina del primo capitolo… magari conosciamo un sito dove altri lettori hanno pubblicato le proprie recensioni… Per il corso di laurea cosa ispezioniamo? Spesso ci fermiamo a quelle dieci righe di descrizione sul sito internet dell’ateneo.

Il libraio-orientatore (continuo con la metafora) ha allora un secondo compito importantissimo. Il primo è stato quello di conoscerti, capire quali sono i tuoi interessi, che tipo di lettore sei… adesso è il momento in cui ti mostra dove reperire maggiori informazioni sul corso di laurea, e come valutarle rispetto alla persona che sei, i tuoi interessi e le tue motivazioni. Per una scelta così importante è meglio non giudicare in base alla copertina!

 

Riassumendo

L’orientatore può esserti utile per

  • fare ordine e chiarezza tra i tuo pensieri rispetto al futuro percorso di studio,
  • apprendere nuovi strumenti per “leggere” meglio le opzioni che hai di fronte,
  • trovare la motivazione per fare una scelta attenta e consapevole.
Puoi trovare maggiori dettagli sul percorso di orientamento su questa pagina, oppure prenota un primo colloquio gratuito per saperne di più.

Il risultato di solito costa più tempo e maggiori energie che ricevere una risposta preconfezionata, però è sempre soddisfacente (anche quando poi si cambia idea) perché sarà stata una scelta autentica il cui merito sarà tuo al 100%.

 

Photo by Christin Hume on Unsplash

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